cerchiamo di fare chiarezza: non esisto più.
occhei. chiarezza fatta.
ora facciamo opacità: esisto ancora, da qualche parte.
occhei. ora cerchiamo di trovarci.
http://www.youtube.com/watch?v=8O9Il5aKP7w&p=BE2492133EBFF661&index=3&playnext=3
Scrittori con una bellissima macchina, forse una Mustang, forse Chevrolet, per altri un Suv, ma con l'unico problema di metterla in moto ritrovando nelle proprie tasche le Chiavi d'accensione delle Trasmissioni.
martedì 26 ottobre 2010
lunedì 25 ottobre 2010
Pensieri di pioggia
C'è un momento per sorridere e un momento per digrignare, un attimo ferocemente frenetico e uno di sonno sotto le coperte.
Un ricordo non è mai sbagliato, anche se il nostro cervello elaborasse quel concetto di continuo, distorcendolo, dal momento in cui capita;
Un ricordo non è mai sbagliato, anche se il nostro cervello elaborasse quel concetto di continuo, distorcendolo, dal momento in cui capita;
Bagliore di verità
in fortuite coincidenze;
Cervellotiche scintille
sempre pronte
a pilotare l'anima.
domenica 24 ottobre 2010
venerdì 15 ottobre 2010
Chittarista del Sogno
Sto mangiando l'aria attorno a me, come se fossero bolle di sapone visibili. Probabilmente sono io stesso che, con gli ormoni presenti nel mio corpo, sudo e produco gocce di sudore che si gonfiano e si gonfiano e si gonfiano..
La mente vaga con tutto il resto del corpo.
"Fosse solo il suono della chitarra, ma ci si mette anche il pianoforte adesso - pensò il chitarrista. Si rimise a suonare la chitarra come solo Lui sapeva fare; la Sua donna era stesa nel letto che dormiva e sognava il suono delle corde e del pianoforte. Lentamente gli arpeggi si fecero sempre più vicini al ritmo del suonatore di due piani più in basso. Non voleva svegliare la sua bella. Il musicista innamorato ed incapace di dormire al fianco di quel prezioso bruno, per l'ennesima volta si era seduto a qualche metro da Lei e aveva iniziato a pensare occupando le mani con uno strumento e il cervello con pensieri e note.
Ci sono sogni premonitori, sogni che sfogano il cosciente a partire dal subcosciente, sogni che si ricordano e sogni che si dimenticano. L'attività onirica in generale è ancora in fase di studio per gli scienziati odierni, per cui non si è scoperto ancora granché su quanto possano avere effetto gli influssi esterni reali sulle attività subliminali del sogno.
Lei sognava mondi; non era la prima volta, quindi, probabilmente il suo corpo lo richiedeva. Stavolta, scesa da un pullman di linea si era ritrovata in una cittadina montana le cui strade, ricoperte di selciato erano invase dalle persone in festa.
Una musica leggera faceva da accompagnamento.
Non conosceva nessuno di loro, a primo acchito, ma si erano mostrati tanto contenti di vederla e tanto cordiali che non aveva saputo resistere dal sorridere loro. L'unico la cui impressione iniziale suscitò timore era un vecchio musicista che con la ghironda stava eseguendo musiche del tutto estranee allo strumento.
Parlò con loro, accetto da bere ed entrò nelle loro case: piccole stanze come corridoi, muri senza soffitti che serpeggiavano di vegetazione, piccoli abitanti volanti che accompagnavano la loro vita ed interrompevano i loro discorsi.
Piano piano il tepore musicale le sciolse la terra ai piedi. Non successe solamente a Lei, ma anche gli abitanti della cassa; a poco a poco scesero al piano di sotto, prima i piedi, poi le ginocchia e di seguito il tronco e le braccia. Quando la faccia arrivò a livello del terreno, per un attimo, si spaventò ma si accorse subito, dalle risate degli altri e dalla consistenza acquea che il pavimento aveva assunto qualche secondo prima che i piedi affondassero. L'iride, immersa, si spense per un secondo e riaprendosi prese un colore liquido poi melmoso ed infine spalancato al massimo si riebbe di tutti i colori scuri che c'erano nella stanza.
Nessuno sembrava essere sceso con Lei;
L'aria era opaca, tanto da sembrare piena di sale disciolto, ma riacquisto a poco a poco le linee di fuga come quelle di primo piano e capì.
La ragazza, ancora intontita dal sonno, riprese coscienza e si mise a sorridere riconoscendo il suono della chitarra; scese dal letto con silenziosità felina e raggiunse il suo amato che continuava a pensare ad occhi chiusi. due passi verso il tavolo, un dito al rubinetto ed una goccia nel colletto.
Niente è più bello della sorpresa sul viso degli amanti. Puoi provare ad immaginarla ma...solo il Cielo e le nuvole, che ci guardano costantemente lo conoscono.
(F.Air. Giugno-Ottobre 2010)
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