martedì 1 febbraio 2011

Californication

Buonasera a Tutti o Buongiorno per chi iniziasse a leggere questo post durante il giorno. Stavo guardando uno dei più significativi telefilm degli ultimi tempi che uno scrittore potrebbe ritrovarsi a guardare  senza mai fermarsi. Sto parlando giusto di quell'attore mediocre quale è David Duchovny che interpreta Hank Moody, contemporaneo e spudorato sosia fasullo del mio beniamino, Henry Bukowsky.Sto parlando di Californication e del mondo creatosi attorno ad Hank nella bellissima Los Angeles, città degli angeli caduti. Proprio per l'ambientazione, le musiche, i temi trattati ammetto di non sottovalutare David quanto il suo personaggio, in eterno bilico tra la mediocrità dell'esistenza e l'immagine piena di carattere che esprime( ho detti esprime) ed imprime nel cuore di quelle mille donne; Sono mille, forse mille una, in sostituzione della sua bella moglie, ma forse sono mille  o mille e una facce del suo carattere determinato a riconquistare la moglie, forse mille o mille una punizioni per la sua incompetenza come marito e Ben lontano dall'essere sepolto, Hank, preventivamente, si sta scavando la fossa enon pensa ad altro mostrando a qualunque aspirante scrittore, oltre agli spettatori, quale sia il destino designato per un uomo di cultura dopo l'avvento Bukowskiano.

Ogni tanto una lacrima ma per lo più una sigaretta e un buon whiskey!


In ascolto i Creedence Clearwater Revival    http://www.youtube.com/watch?v=93S_l0qZrXA

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